Il saggio di Alberto Manguel
Le prime collezioni di curiosità risalgono al Medioevo, appartenevano solo a nobili e clero. Nel Cinquecento la pratica si diffonde, nascono le Wunderkammern, camere delle meraviglie raccolte nei viaggi esplorativi. Nel suo Storia naturale della curiosità (tradotto da Stefano Valenti) lo scrittore argentino-canadese Alberto Manguel – libraio, studioso, bibliofilo, in gioventù lettore per il cieco Borges – ricorda e porta avanti questa tradizione: il suo saggio è una raccolta di curiosità sulle curiosità. A fare da guida la Divina Commedia e una domanda inevitabile: «Perché?»
Tra le altre cose Manguel riporta il catalogo del primo museo universitario: l’Ashmolean Museum di Oxford (1683). Ecco l’elenco degli strani oggetti accumulati da due botanici
Alberto Manguel Una storia naturale della curiosità Feltrinelli 2015, pp. 464 25 €