Una vetrata prende tutta la parete, la luce inonda i grandi tavoli ingombri di carte, di colori, di pennelli, gli scaffali con i campioni e gli stampi in ottone. Due collaboratori, con spugnetta in mano e pennellino, sono impegnati, chini su pattern e fantasie: in tanti passano di qui dopo gli studi all’Accademia di Brera. L’atelier di Fabscarte in fondo a via Foppa, a Milano, produce carta da parati.
Uno dei pannelli in lavorazione fa parte del trittico (che probabilmente verrà replicato in cinque esemplari) pensato insieme all’artista Francesco Simeti, nato nel 1968 a Palermo ma da anni residente a Brooklyn, New York: è un’opera che fa parte di Doppia Firma: dialoghi tra pensiero progettuale e alto artigianato, una collezione di 16 pezzi realizzati da designer e artisti in collaborazione con artigiani italiani che sarà in mostra durante il FuoriSalone alla Veneranda Pinacoteca Ambrosiana, dal 12 al 17 aprile. Un progetto sviluppato dalla Fondazione Cologni Mestieri d’Arte, Yoox e Living, il magazine di design del Corriere della Sera. Il caratteristico intrico di piante di Simeti è stato in questo caso stampato sulla carta, colorato e usato come base per l’applicazione di una sorta di carta velina che dà l’idea della stratificazione, della tridimensionalità. Viene voglia di toccarlo. Sarà l’inesorabile fascino della texture.
Da una parte, davanti alla parete a vetri, è appeso uno schizzo, lo schizzo di un edificio: è il lavoro preparatorio di un’opera realizzata in collaborazione con Duilio Forte, 39 anni, artista e architetto italo-svedese nato a Milano. Si tratta un pannello di quattro metri per sei che fa da parete alla casa zoomorfa popolata di miti scandinavi Ursus, un progetto esposto all’interno della mostra Stanze. Altre filosofie dell’abitare, a cura di Beppe Finessi in collaborazione con il Salone del Mobile: uno degli appuntamenti della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano dal titolo XXI Secolo. Design after design, dal 2 aprile al 12 settembre.
Carta da parati o opera d’arte? Questi ultimi lavori sembrano pendere decisamente verso la seconda opzione. Anche se l’idea della produzione artigianale di carte decorative da interni è arrivata in un momento in cui c’era – e c’è – una buona richiesta sul mercato.
«Il progetto nasce come naturale evoluzione di Ars Color, un laboratorio che da oltre vent’anni opera nel campo della decorazione classica, collaborando con studi internazionali di architettura e design», racconta Emilio Brazzolotto, uno dei fondatori, origini della Val Tidone, parlata dall’eco piacentina. Un approdo a cui i Fabscarte arrivano dopo aver lavorato per Palazzo Reale e Palazzo Marino a Milano, e in case private in tutto il mondo. Dopo lacche cerate, finti marmi e finti legni, dipinti a calce, velature e stucchi: un’attività che va comunque avanti con Ars Color.
«La carta da parati ci dà anche la possibilità di riutilizzare tecniche antiche come quella del guazzo»: il colore a tempera mescolato con biacca o gesso e gomma arabica. L’obiettivo, continua Brazzolotto, è «creare una nuova forma possibile di pittura decorativa murale, grazie alla combinazione di materia (texture), colori e disegno. Il primo aspetto rappresenta la tridimensionalità: la carta si deve toccare. I colori sono trasparenti e dati in più passaggi. Il disegno infine prende ispirazione dalle immagini della natura, che non vengono però formalizzate in modo realistico, ma scomposte e reinventate permettono al fruitore di seguire diverse suggestioni». Nascono così Cactus, Albero, Ginko, Dalia, Bosco: la natura stilizzata schiacciata su muro. Con una direzione artistica assolutamente interna.
La prima collezione, una ventina di modelli in catalogo, è del 2013. I prezzi vanno dai 200 ai 450 euro a cartella, per una carta interamente fatta a mano, anzi «pensata a mano – racconta Brazzolotto – perché ci piace definirla così: stiamo parlando di un prodotto prima sentito, poi pensato, infine realizzato attraverso tecniche messe a punto negli anni». Una ventina sono anche le stanze decorate finora: «In realtà stiamo partendo adesso», chiosa il decoratore designer. Il lavoro artistico è evidente, nella produzione di queste carte. Il respiro artistico del progetto, soprattutto dopo le due collaborazioni con Francesco Simeti e Duilio Forte, pure. Si attendono conferme.