Silvia Venturini Fendi e il rinnovato Palazzo della maison a Roma: boutique, hotel, ristorante e molto altro
«Palazzo Fendi incarna lo spirito di Roma, da sempre un elemento di ispirazione essenziale per la mia famiglia e per il marchio Fendi». Silvia Venturini Fendi, terza generazione della maison, direttore creativo uomo, bambino e accessori donna, prova a spiegare così un edificio che è, in realtà, un universo: una boutique, un appartamento per i clienti importanti, l’hotel Fendi Private Suites, il ristorante Zuma con terrazzo all’ultimo piano. All’interno della struttura risalente al XVII secolo, restaurata e inaugurata il 10 marzo, non potevano mancare i marmi. Nella boutique spiccano il Calacatta Viola, il Rosso Lepanto, il Verde Fawakir, il Nero Marquinia e il travertino del bassorilievo ispirato a Palazzo della Civiltà Italiana e realizzato dal duo Analogia Project. Una chiara dichiarazione d’amore alla Città eterna.
«I nostri codici sono traslati perfettamente nelle collezioni così come nel rinnovato Palazzo Fendi. L’amore per il design, l’arte, la romanità, la pelliccia, i materiali lussuosi, trovano espressione piena nei nuovi spazi di Largo Goldoni», continua Venturini Fendi, tanto che opere d’arte e pezzi di design arredano con disinvoltura gli ambienti. Ce n’è qualcuno a cui è particolarmente legata? «Amo ogni angolo di Palazzo Fendi», risponde lei, «ma se devo scegliere un’opera in particolare penso alla Armchair of Thousand Eyes, realizzata in collaborazione con Fernando e Humberto Campana. Questa poltrona, creata lo scorso anno in occasione del Salone del Mobile di Milano, è un elemento di design al quale sono molto legata, perché ispirata ai nostri iconici Bag Bugs.

La scultura sferica a specchio “Moon Ball” dell’artista svizzero Not Vital, all’ingresso della boutique, che occupa il piano terra e il primo piano dell’edificio. Il pavimento su cui è appoggiata è caratterizzato da una serie di cerchi concentrici: sono intarsi di marmi diversi come il Calacatta Viola, il Rosso Lepanto e il Verde Fawakir
Per quest’opera più di cento Bag Bugs sono stati appositamente realizzati dagli artigiani di Fendi in diverse misure, colori ed espressioni, e assemblati poi dai fratelli Campana per dare forma a una poltrona dall’estetica stravagante, divertente e decisamente unica». Nella boutique, ampio spazio è dedicato all’uomo Fendi. Per capirlo, bisogna conoscere la sua creatrice: «Amo vestirmi con capi rubati dal guardaroba maschile. Amo i vestiti comodi, veri, pratici e mi piace lavorare sui volumi. L’idea che accomuna tutte le collezioni Fendi Uomo è la voglia di sperimentare, per creare abiti funzionali ma con materiali lussuosi e un savoir faire unico. Le ispirazioni sono tantissime: osservo tutto, in particolare il design, tema molto caro a Fendi. Mi piace immaginare l’uomo nel suo spazio: dove vive, cosa fa, chi è. E trovare soluzioni per farlo sentire a proprio agio nella sua realtà».