35 anni (su 36) con il segno +
L’epoca della globalizzazione, a colpo d’occhio
Mentre la popolazione mondiale è aumentata a tassi costanti, la linea della crescita del Prodotto interno lord o è più frastagliata. Ma, 2009 a parte, il Pil mondiale è comunque sempre cresciuto rispetto all’anno precedente (la crescita percentuale del Pil è calcolata a prezzi costanti)
Fonte: fmi, un population division
1984 In un solo anno il Pil cinese cresce del 15,2%
1986 L’Economist introduce il Big Mac Index per misurare il potere di acquisto nei vari Paesi
1987 Nasce il Programma Erasmus. La popolazione mondiale supera i 5 miliardi di abitanti
1989 Inizia a sbriciolarsi il Blocco sovietico
1990 Appare la prima pagina web. Apre il primo McDonald’s in Russia. Ora ci sono circa 36.500 ristoranti McDonald’s nel mondo, in 119 Paesi
1992 Bill Clinton vince le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Durante la sua Amministrazione si diffonde un clima favorevole alla globalizzazione
1993 Nasce l’Unione europea
1994 Viene fondata Amazon. Entra in vigore il North American Free Trade Agreement (Nafta)
1995 Nasce l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Entra in vigore lo Spazio Schengen
1996 Starbucks apre il suo primo negozio fuori dal Nord America, a Tokyo. Ora ha circa 24.000 stores in 70 Paesi
1998 Ikea apre il primo negozio in Cina (ora ha 385 negozi in 48 Paesi)
1999 La popolazione mondiale supera i 6 miliardi di abitanti
2001 Nasce Wikipedia. La Cina entra nel Wto.
2002 Entra in circolazione l’euro
2003 Nasce Skype
2004 II gruppo Inditex apre il primo negozio Zara in Cina. Ora ha più di 7.000 negozi in 88 Paesi. Nasce Facebook. Otto Paesi dell’Est Europa entrano nell’Ue
2007 Viene presentato il primo iPhone
2008 Per la prima volta in 77 anni la General Motors, superata da Toyota, non è il primo produttore di auto nel mondo
2011 La popolazione mondiale supera i 7 miliardi di abitanti
2012 La Russia entra nella Wto
2013 I turisti che si recano all’estero superano 1 miliardo. I passeggeri aerei superano i 3 miliardi. H&M apre il 3.000º negozio. Ora ne ha circa 4.000 in 61 Paesi
2016 Dodici Paesi firmano la Trans-Pacific Partnership (Tpp), un accordo di libero scambio
Due passi avanti e uno indietro
The credit suisse globalization clock
Anno per anno, il Credit Suisse calcola nella sua timeline quanto l’equilibrio del mondo si sia spostato verso una più accentuata globalizzazione e/o un più accentuato multipolarismo
Fonte: credit suisse
Tre possibili scenari per il futuro
Nel suo report The End of Globalization or a More Multipolar World? l’istituto di ricerca del Credit Suisse analizza le possibili conseguenze di tre possibili scenari nel futuro prossimo. Le previsioni più fosche sono legate all’ipotesi di un deciso arresto del processo di globalizzazione
Fonte: credit suisse
Prosegue la globalizzazione
FLUSSI COMMERCIALI E FINANZIARI
Forte crescita dei flussi; maggiore interdipendenza; declino del protezionismo
MERCATI
Basso costo del capitale
VALUTE
Prevalenza del dollaro
CRESCITA ECONOMICAAlta crescita trainata dal commercio; bassa volatilità macroeconomica (ma rischio contagio in tempi di crisi)
AZIENDE
Crescita del potere delle multinazionali
GLOBAL GOVERNANCE
Collaborazione; accresciuto potere delle istituzioni sovranazionali; predominio degli Usa; regolatori globali
FORME DI GOVERNO
Diffusione della democrazia
FLUSSI DI PERSONE
Politica di “porte aperte” nei confronti dei migranti
SVILUPPO SOCIALE E UMANO
Maggiore convergenza negli standard di vita; esclusione per le aree meno globalizzate; maggiore sviluppo umano
Aumenta il bipolarismo
FLUSSI COMMERCIALI E FINANZIARI
Crescita modesta dei flussi; sviluppo di accordi commerciali regionali
MERCATI
Ascesa di centri finanziari regionali
VALUTE
Ascesa di nuove valute di riserva
CRESCITA ECONOMICACrescita lenta; recessioni e crisi regionali; aumento dei consumi nelle economie emergenti
AZIENDE
“Campioni” regionali; florida crescita dell’Ue
GLOBAL GOVERNANCE
Competitività; egemonie regionali; conflittualità sottotraccia
FORME DI GOVERNO
Rafforzamento delle “democrazie controllate”
FLUSSI DI PERSONE
Selettività delle migrazioni su base professionale; più movimenti interni città-campagna e meno migrazioni internazionali
SVILUPPO SOCIALE E UMANO
Maggiori disuguaglianze negli standard di vita; più reddito, consumi e salute nelle economie emergenti
Si arresta la globalizzazione
FLUSSI COMMERCIALI E FINANZIARI
Nuove barriere al commercio; crescita del protezionismo
MERCATI
Frammentazione; aumento del costo di capitale
VALUTE
Guerre valutarie
CRESCITA ECONOMICACrescita più lenta e “locale”; turbolenze determinate da debito, disuguaglianze, clima e geopolitica
AZIENDE
“Campioni” nazionali; sviluppo di sentimenti anti-multinazionali
GLOBAL GOVERNANCE
Conflittualità; scontri militari per disequilibri geopolitici; rischi climatici
FORME DI GOVERNO
Inversione di tendenza nella diffusione della democrazia
FLUSSI DI PERSONE
Interruzione delle migrazioni; esclusione sociale dei migranti
SVILUPPO SOCIALE E UMANO
Aumento della povertà; conflitti civili; crescita di movimenti antiglobal
Index of globalization
Il KOF Index of Globalization del Politecnico federale di Zurigo misura in una scala da 0 a 100 il tasso di globalizzazione dei diversi Paesi. Il ranking complessivo (qui sotto) è composto dalla somma ponderata di tre sottoindici (a destra della mappa). La globalizzazione economica considera, ad esempio, i flussi di commercio e i dazi; quella sociale il numero di turisti, di immigrati o di McDonald’s; quella politica il numero di affiliazioni a organizzazioni internazionali e il numero di ambasciate
Fonte: Eth Zürich
Chi vince e chi perde
La classe media asiatica va in paradiso
Nel periodo 1988-2008, le fasce della popolazione mondiale ad aver goduto del maggiore aumento del reddito sono il famoso “1%” (i super-ricchi) e “la classe media del mondo” che corrisponde alla middle class asiatica
Fonte: hbr.org, branko milanovic
Verso la fine della povertà estrema
La Banca Mondiale calcola come le persone in povertà estrema (che possono contare su meno di 1,9 dollari al giorno) siano per la prima volta meno del 10% della popolazione mondiale
Fonte: povcalnet 2015
L’indice di sviluppo umano
È un indice composito (il dato va da un minimo di 0 a un massimo di 1) con cui l’ONU misura lo sviluppo umano dei vari Paesi in tre campi: salute e longevità; alfabetizzazione; standard di vita
Fonte: undp
Patti e strette di mano
Accordi commerciali
Il grafico mostra quanti accordi commerciali internazionali regionali siano entrati in vigore durante ciascun decennio, dal 1955 a oggi
Fonte: WTO, CREDIT SUISSE
Organizzazioni internazionali
Fonte: FMI, WTO/GATT, ONU, CREDIT SUISSE
Accordi bilaterali
Il grafico mostra il numero di accordi bilaterali di investimento che sono stati finora stretti da alcune economie avanzate
Fonte: unctad, CREDIT SUISSE
Libertà van cercando
Un mondo sempre meno a regime
Negli ultimi anni la diffusione della democrazia ha subito un rallentamento, ma il mondo è comunque decisamente più libero di come fosse nel 1980: basta guardare l’Europa
Fonte: Freedom house
Guerra (civile) e pace
La conflittualità nel mondo è sempre altissima, ma si tratta perlopiù di scontri interni ai vari Paesi. La guerra è infatti uno “strumento” sempre meno diffuso per regolare discordie internazionali
Fonte: csp, CREDIT SUISSE
Connessi e in viaggio
Sopra lo stesso cielo
Oltre un miliardo di passeggeri aerei annui
Fonte: unwto
Presi nella rete/1
Gli utenti internet totali
Circa la metà della popolazione mondiale ha accesso a internet. E più di un utente su due vive in un Paese in via di sviluppo
Fonte: itu world telecommunication
Presi nella rete/2
Gli abbonamenti fissi
La crescita del numero delle connessioni fisse è lenta e graduale e ha più appeal nei Paesi avanzati
Fonte: itu world telecommunication
Presi nella rete/3
Gli abbonamenti mobili
L’esplosiva diffusione degli smartphone consente l’accesso al web a due miliardi di abitanti dei Paesi in via di sviluppo
Fonte:itu world telecommunication