Se «l'agitato, non mescolato» è diventato uno stile di vita questo non significa che il classico cocktail di James Bond non abbia bisogno di una sverniciata di freschezza di tanto in tanto. Una delle vodke migliori al mondo ha imbastito una gigantesca competizione internazionale tra barman che ha avuto il suo culmine in una due giorni di furioso edonismo a Ibiza
Il Vodka Martini è affare tremendamente serio, tutti i Martini lo sono, e se state leggendo queste righe il motivo è che ne siete perfettamente a conoscenza. Da queste parti si è faziosi partitari del classicismo in fatto di cocktail, tutte queste infusioni transavanguardiste le lasceremmo alle tisanucce dei più sani più belli ma tant’è, tocca scendere a patti col Jobs Act. Rivoluzione o disoccupazione insomma, e in fondo nel marasma competitivo c’è chi cerca di mettere ordine.
Per esempio la elit® Vodka, iper-premium brand di Stolichnaya, derivato sovietico di penetrazione mercatista superiore all’AK 47 (vendono una bottiglia di vodka al secondo, così dicono le cifre) si è messa in testa di scovare il Vodka Martini perfetto lanciando un concorsone worldwide subito raccolto dai migliori barman – mixologist, pardon – in circolazione. Per tre mesi da ogni bancone del globo terracqueo sono partite reinterpretazioni personalissime del cocktail preferito da James Bond (dei pazzi si sono messi di conto e hanno calcolato che nelle pagine di Ian Fleming il Vodka Martini batte il Martini classico per 19 a 16).
I migliori 30 sono stati convocati un paio di settimane fa in quel di Ibiza in un gran finale etilico sotto l’insegna “elit® art of martini Competition”, una due giorni che ha riempito i serbatoi edonistici e biliari dei fortunatissimi partecipanti. Da quel consesso strategico siamo riusciti a selezionare le cinque ricette più interessanti. Si tratta di variazioni perfette per le serate di autunno-inverno che ci aspettano, tutte indistintamente, a partire da oggi stesso.