Ferdinando Scianna incarna il paradosso del fotografo che non ha bisogno di presentazioni ma che rifugge ogni definizione. Elusione delle etichette che rende limitante, se non impropria, la necessità di catalogare Istanti di luoghi, che è una mostra (a cura di Alessandra Mauro da Forma Meravigli fino al 30 luglio) e un libro (edito da Contrasto). Ma se la sua biografia è tanto ricca quanto nota, non farà comunque male sfogliare quest'album di ricordi che, in un racconto inusualmente privo di parole, abbraccia la maggior parte dei suo viaggi. Sono fotografie lasciategli in dono, così dice Scianna, da uomini, storie, animali, bellezze, dolori ma soprattutto luoghi di cui la sensibilità che lo contraddistingue gli ha imposto di lasciare traccia, dato che «Ho sempre pensato che faccio fotografie perché il mondo è lì, non che il mondo è lì perché io ne faccia fotografie»

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