A Satoshi Fujiwara le notizie non interessano. O meglio, non gli interessa quella sorta di declinazione standard di registrazione e trasmissione delle news che, liberi come non mai da qualsivoglia regola stilistica ma paradossalmente condizionati da un sistema di accessibilità molto irregimentato, i fotogiornalisti (segnatamente i freelance europei) stanno adottando per veicolare l'informazione. Una volta smembrata, attraverso l'uso creativo della focale e dell'inquadratura, la notizia smette di essere tale, ma le parti di cui è composta continuano a esistere. E se di questo nuovo linguaggio—operato attraverso una sistematica opera di smantellamento semantico (ma non logico)—l'artista giapponese nato a Kobe nel 1984 è l'unico artefice, è all'allestimento di EU, l'antologica curata da Luigi Alberto Cippini per l'Osservatorio di Fondazione Prada dall'8 giugno al 16 ottobre, che si deve la forma controintuitiva e antilineare necessaria alla sua fruizione migliore

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