Ci sono vicende, nella storia della fotografia, che hanno raggiunto uno status quasi mitologico: a sentire alcuni nomi, certe sequenze di parole, si vede già un mondo, la mente va a luoghi esatti, addirittura rivive ricordi precisi che non le appartengono. Per tutti quelli che vivono di fotografia, DATAR, Gabriele Basilico e Bord de mer sono un trittico indissolubile, l'archetipo di un modo di vedere e di raccontare che, seppure freddamente databile, non resta cristallizzato nel tempo ma continua a parlarci, continua a mostrarci. Nel 2012 Basilico stava lavorando, assieme alla curatrice Angela Madesani e alla grafica Mara Scanavino, a quella che sarebbe dovuta diventare la quarta edizione—ampliata a 71 tavole e un totale di 131 immagini di approfondimento, nonché aggiornata con nuovi testi ad hoc e un'intervista inedita—del libro tratto da quella esperienza fondamentale, e che ora Contrasto manda finalmente in libreria

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