Quattro giorni di celebrazioni sontuose per far conoscere al mondo le bellezze della capitale arabo-normanna attraverso i vestiti dell’Alta Sartoria e dell’Alta Moda creati da due stilisti che da sempre si ispirano alla storia, alla cultura e alla tradizione siciliana
L’Alta Moda donna a Piazza Pretoria, chiamata dai palermitani «Piazza della Vergogna» per le sue lascive statue nude. L’Alta Sartoria al Duomo di Monreale, i cui magnifici mosaici bizantini lasciano ogni volta a bocca aperta e ispirano i 116 look uomo creati da Domenico Dolce, di Polizzi Generosa (PA), e Stefano Gabbana, milanese ma siciliano d’adozione. I gioielli artigianali a Palazzo Gangi, quello del Gattopardo. E poi i giochi di fuoco a Villa Igiea, il temporary store alla Tonnara Florio, i rapper americani nel chiostro dei Benedettini di Monreale e le luminarie della tradizione popolare che colorano il Castello di Trabia e chiudono quattro giorni di celebrazioni di una città meravigliosa e di una coppia di stilisti che da qui è partita oltre trent’anni fa.
I look dell’Alta Sartoria si ispirano all’arte religiosa siciliana che abbraccia il mondo bizantino, normanno e cattolico. Ci sono giacche con meticolosi ricami che richiamano i mosaici del Duomo di Monreale, sete stampate che ritraggono la cattedrale, dettagli gioiello su scarpe e accessori, broccati jacquard e patchwork e costanti richiami alla ricchezza storica e culturale della Sicilia.