Nel 2009 Karolina Gembara si è trasferita a Delhi per studiare fotografia. E ci è rimasta fino al 2016, intrecciando con la megalopoli indiana una relazione di odio/amore. Una miscela di fascinazione, di nostalgia di casa e di senso di precarietà ha fornito per sette anni comb00ustibile al rapporto ambivalente della fotografa polacca con la città, e ora un libro – When we lie down, grasses grow from us(Gostbook, 96 pagine, 38 euro) – raccoglie le immagini scattate in quel periodo. Da sempre un po’ a disagio nel fotografare per strada e interessata a indagare la sensazione di spaesamento di chi, lontano da casa, si sente appeso a soluzioni abitative temporanee e a relazioni sentimentali effimere, l’artista polacca ha sviluppato un suo particolare linguaggio privato che racconta una Delhi molto lontana dall’immaginario corrente. Karolina Gembara individua infatti amici e persone con le quali riesce a identificarsi e intrattiene con loro una conversazione fotografica quieta e riflessiva, cercando con loro di sottrarre alla caotica città indiana quello spazio in cui sentirsi a casa di cui sente la mancanza: «Le fotografie che ho scattato in quegli anni parlano dell’ardente desiderio di trovare uno spazio di confort nella grande città e della solitudine che ci accompagna ogni giorno. E rivelano anche il mio bisogno di una casa e il mio tentativo di crearne una».